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Separazione: il coniuge “traditore” non sempre è colpevole. Art. 143 c.c.

Hai tradito tua moglie o tuo marito? L’addebito non è scontato nella separazione.

La separazione dei coniugi è spesso un momento molto difficile, non solo, ovviamente, perché segna la dissoluzione, anche formale, di una famiglia o, comunque, di una coppia, ma anche per i disagi di natura economica e le sofferenze che ne possono derivare o che alla separazione sono in ogni caso connessi, soprattutto quando la crisi familiare è maturata e si è sviluppata in un contesto di reciproche rivendicazioni, addebiti ed accuse. Leggi di più “Separazione: il coniuge “traditore” non sempre è colpevole. Art. 143 c.c.”

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Separazione e divorzio nello stesso procedimento. Art. 473 bis.51 c.p.c.

Cumulo della domanda di separazione e divorzio con ricorso congiunto. Adesso si può.

Il cumulo delle domande di separazione e divorzio, nello stesso procedimento, su ricorso congiunto dei coniugi, a seguito dell’entrata in vigore della c.d. Riforma Cartabia, è stato oggetto dell’ordinanza della Corte di Cassazione, sez. I, 16 ottobre 2023 n. 28727. Leggi di più “Separazione e divorzio nello stesso procedimento. Art. 473 bis.51 c.p.c.”

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Il mancato versamento del contributo di mantenimento per i figli minori non è un fatto di lieve entità

La fine di una relazione coniugale è prima di tutto una crisi di affetti, un terremoto personale e familiare, che può essere riconducibile alle cause più disparate. L’esperienza dello Studio Legale Di Meo mostra per altro un significativo mutamento delle motivazioni rappresentate dai coniugi per spiegare le ragioni della crisi.

In effetti, accade progressivamente con meno frequenza che si invochi il tradizionale “tradimento”, conclamato o solo sospettato più o meno fondatamente, mentre sempre più spesso emergono conflitti relazionali e cause scatenanti che suscitano in chi ascolta serie perplessità.

Lo Studio legale Di Meo, in effetti, soprattutto quando la vicenda coinvolge figli minori, nel trattare pratiche di separazione dei coniugi, avvia una consultazione preliminare, onde verificare che effettivamente non sussista alcuna possibilità di ricostituire una comune e serena vita familiare, e, solo all’esito negativo di tale accertamento preliminare, dà corso alle relative procedure.

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Perdita dell’assegno di separazione o divorzio in caso di nuova convivenza more uxorio

La questione relativa alla sorte dell’assegno di separazione o divorzio, nel caso di instaurazione, da parte di uno dei coniugi o ex coniugi, di una convivenza more uxorio, ovvero di una famiglia di fatto, è stata lungamente dibattuta.

Il tema, ovviamente, ha tradizionalmente risentito di un atteggiamento culturale, prima ancora che dell’approccio legislativo e giuridico – che del primo erano intuitiva espressione – poco propenso ad assicurare adeguate forme di riconoscimento e tutela alla famiglia non fondata sul matrimonio, risentendo, in ciò – per limitarsi alla storia repubblicana – della formulazione dell’art. 29 della Costituzione, che come noto “riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.

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Assegno di mantenimento: non si deve guardare solo ai redditi

Cassazione civile, sez. I, sent. n. 605 del 12 gennaio 2017.

Ai fini della determinazione dell’importo dell’assegno di mantenimento, non è necessario accertare i redditi nel loro esatto ammontare, essendo sufficiente un’attendibile ricostruzione delle complessive situazioni patrimoniali e reddituali delle parti.

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