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Omesso avviso della facoltà di chiedere la sospensione del giudizio per messa alla prova: la Cassazione pone un freno alle eccezioni di nullità

Cassazione penale, sez. II, sent. n. 3684 del 26.01.2017.

Nel caso in cui nel decreto di citazione diretta a giudizio davanti al Tribunale non sia contenuto l’avviso della facoltà di chiedere la sospensione del procedimento con messa alla prova, l’omissione dell’avviso non può determinare alcun pregiudizio irreparabile per l’imputato, non incorrendo lo stesso in alcuna decadenza nella proposizione della richiesta, tranquillamente avanzabile in sede di giudizio, nei limiti temporali in esso stabiliti.

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Diritto condominiale

Risulta assolutamente pacifica ed incontrastata, tanto in dottrina quanto in giurisprudenza, la riconduzione del rapporto tra l’amministratore ed il condominio al contratto di mandato. Pertanto, in caso di revoca o di dimissioni dell’amministratore, trova applicazione diretta l’art. 1713 c.c., in forza del quale “il mandatario deve rendere il conto al mandante del suo operato e rimettergli tutto ciò che ha ricevuto a causa del mandato.”.

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Armi: si possono custodire anche sull’armadio

Cassazione penale, sez. I, sent. n. 3590 del 24 gennaio 2017

L’obbligo, previsto dall’art. 20 della legge 18 aprile 1975 n. 110, di custodire le armi «con ogni diligenza nell’interesse della sicurezza pubblica», quando non si tratti di soggetti che esercitino professionalmente attività in materia di armi ed esplosivi, è adempiuto a condizione che risultino adottate le cautele che, nelle specifiche situazioni di fatto, possono esigersi da una persona di normale prudenza, secondo il criterio dell’id quod plerumque accidit.

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Assegno di mantenimento: non si deve guardare solo ai redditi

Cassazione civile, sez. I, sent. n. 605 del 12 gennaio 2017.

Ai fini della determinazione dell’importo dell’assegno di mantenimento, non è necessario accertare i redditi nel loro esatto ammontare, essendo sufficiente un’attendibile ricostruzione delle complessive situazioni patrimoniali e reddituali delle parti.

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I canoni mensili corrisposti da una cooperativa ad una società interamente partecipata dal Comune, in cambio dell’affidamento in concessione del servizio di gestione della sosta, devono essere fatturati e sono soggetti ad IVA.

Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Campania – Interpello 914-144/2015

Lo Studio legale Di Meo e lo Studio di consulenza Passaro – Grimaldi, hanno posto all’Agenzia delle Entrate un interessante quesito su di un caso pratico, prospettando un’interpretazione, che è stata poi fatta integralmente propria dal’Agenzia, nella risposta all’atto di interpello che segue.

[…] Occorre far presente che l’art. 4, secondo comma, del D.P.R. n. 633 del 1972, prevede, tra l’altro, che si considerano comunque effettuate nell’esercizio di imprese “1) le cessioni di beni e le prestazioni di servizi fatte da […] società cooperative; 2) le cessioni di beni e le prestazioni di servizi fatte da enti pubblici e privati, compresi i consorzi, le associazioni, o altre organizzazioni senza personalità giuridica e le società semplici, che abbiano per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali o agricole”.

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Il taglio abusivo di alberi non è aggravato.

CORTE DI APPELLO DI NAPOLI SEZ. VI PENALE, SENT. N. 4520 DEL 25 MAGGIO 2018

Nel caso di abbattimento abusivo di alberi ad alto fusto in una proprietà altrui, il contestato reato di furto ex art. 624 c.p. non può essere ritenuto aggravato ai sensi dell’art. 625 comma primo n. 2, per aver gli imputati usato violenza sulle cose. Ciò in quanto l’asserita violenza sulle cose integra l’unica modalità di realizzazione del fatto tipico, non potendo diversamente sottrarsi gli alberi di proprietà altrui.

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